Una certa parte della popolazione occidentale lamenta il fatto di digerire male il cappuccino o comunque di trovarlo fastidioso per il proprio stomaco. Il dibattito sul tema è sempre aperto e molto acceso perché riguarda una delle bevande simbolo della caffetteria.
Secondo Luigi Odello, presidente dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac), il cappuccino dal punto di vista chimico è una magia. Infatti, si tratta di una bevanda polifasica in cui convivono miriadi di molecole in un sistema instabile e quindi dinamico.
Sul rapporto tra cappuccino e salute è stato veramente scritto di tutto. In realtà i principi nutrizionali sono quelli apportati dai due componenti di base: l’espresso e il latte. Per questo nel cappuccino troviamo polifenoli, proteine, grassi, zuccheri, acidi, sali minerali, alcaloidi e altro ancora: chi non ha particolari intolleranze a questi composti digerisce senza difficoltà il cappuccino.
Luigi Odello sottolinea che il problema può invece nascere dalla qualità dell’espresso e del latte e da come viene preparato il cappuccino. Per quanto riguarda il caffè, se questo ha un’alta quantità di composti fenolici, come succede per i prodotti di basso prezzo, questi generano numerosi legami con la caseina del latte e rendono il cappuccino meno digeribile. Anche montare più volte lo stesso latte o farlo a temperature troppo alte non aiuta la digeribilità.
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